Programmazione del territorio

Intervista a Martino Schiavon Vice sindaco – Assessore alla Pianificazione del territorio, Attività produttive, Patrimonio

Quali sono le politiche messe in atto dall’amministrazione in questi primi mesi di attività  riguardo l’assetto del territorio?

ponte-san-nicolo-1Crediamo che questo specifico momento storico di particolare sofferenza economica-sociale, richieda una seria riflessione da parte di tutti e una programmazione/pianificazione attenta e precisa da buon padre di famiglia, di tutte le scelte di trasformazione e di valorizzazione del nostro territorio.

 

Il cosidetto patto di stabilità ci impone dei vincoli, a volte illogici e ci costringe a scelte obbligate con le esigue disponibilità economiche, scelte faticose che ci inducono a sacrificare obiettivi pensati e studiati per risolvere problematiche del territorio di Ponte San Nicolò.

Va da se che in questa situazione sia di fondamentale importanza una programmazione territoriale che coniughi la necessità di intervenire con la copertura finanziaria degli ipotizzati interventi, senza sforamento del patto.

Questo significa che siamo prossimi alla presentazione del primo documento del PAT?

Dopo aver accolto più informazioni possibili per individuare gli obiettivi di rilevanza strategica comunale, in modo da garantire il massimo beneficio possibile alla collettività e in coerenza con quanto espresso nel programma elettorale, in questi giorni presenterò alla giunta il documento preliminare del primo PAT comunale (piano di Assetto del Territorio), uno degli obiettivi dei prossimi cinque anni di questa amministrazione.

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I cittadini hanno contribuito al percorso di avvicinamento al documento preliminare?

Il documento preliminare è a conclusione del percorso partecipativo “ParteciPATe per determinare il futuro”, dove i cittadini sono stati i principali attori della futura pianificazione del territorio comunale, attraverso cicli di incontri aperti al pubblico e la compilazione di un questionario.

Con la partecipazione si è cercato di affrontare e determinare nel migliore dei modi, senza appiattirci sul quotidiano, ma pensando alle prossime generazioni il futuro di Ponte San Nicolò, tenendo conto tra l’altro della crisi mondiale in atto.

La futura programmazione territoriale potrà essere la grande sfida urbanistica-architettonica-sociale-finanziaria, con cui si cercherà di ridare forma e identità al nostro territorio e di ricucire il costruito con la campagna.

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Faremo decollare un gran progetto di riqualificazione del paesaggio e della campagna per cambiare l’approccio culturale alla progettazione del paese.

Attraverso scambi di conoscenze e sinergie, capaci di sviluppare nuove tecniche e nuovi materiali, dovremo avere più cultura, arte, bellezza, socialità, sicurezza ed ecologia.

Non si dovrà solo smontare e rimontare mattoni, ma cambiare la qualità e la percezione dei luoghi dell’abitare e del vivere.

Quali saranno le linee guida dell’Amministrazione dei prossimi anni in termini di urbanistica?

Nel ribadire la necessaria programmazione/pianificazione attenta e precisa, questi cinque anni serviranno anche per portare a compimento operazioni di valorizzazione/alienazione del patrimonio immobiliare comunale, ma anche operazioni di implementazione dello stesso patrimonio.

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Si dovranno dismettere alcuni fabbricati che da tempo non sono più confacenti alle aspettative della comunità e neppure redditizi, nello stesso tempo si dovranno recuperare/rigenerare quegli edifici, aree o luoghi che invece rientrano nelle necessità/aspettative della collettività.

Ancora dovremo acquisire aree, edifici che potrebbero diventare luoghi che la collettività riconosca come elementi di testimonianza o di valore aggiunto per il territorio comunale oltre a tutte quelle aree e luoghi necessari per far si che la nostra comunità possa vivere al meglio.

Ci sono aspetti legati al mondo produttivo di Ponte San Nicolò che intendete affrontare per dare soluzioni alle necessità e ai bisogni?

Per quanto riguarda le attività produttive in questo primo periodo insieme al sindaco abbiamo fatto visita a molte delle nostre aziende per conoscere da vicino gli imprendotori e le maestranze di Ponte San Nicolò. Stiamo conoscendo un tessuto produttivo eccellente che in questo periodo particolamente difficile, dimostra comunque positività e capacità di impresa.

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Con l’aiuto di un contenitore associativo che alcuni imprendotori avevano immaginato in precedenza e denominato “3P”, il Parco del Produrre a Ponte, si cercherà di avviare delle iniziative solidali fra gli imprenditori stessi, come per esempio la cabina di regia per l’acquisto della fornitura di servizi, o ancora la realizzazione di opere pubbliche attinenti la zona artigianale con il concorso solidale delle spese e altro ancora.

I collegamenti internet saranno potenziati?

Assieme all’Assessore Marco Bortolazzi stiamo valutando la possibile cablatura della zona artiginale e l’estensione anche a Roncajette, dove internet non raggiunge gli standard delle altre zone, mediante il passaggio della fibra ottica lungo le strade principali, in modo tale da portare ulteriore servizio alle attività imprenditoriali.digitale4

Le attività imprenditoriali diffuse in Ponte San Nicolò avranno la stessa attenzione di quelle della ZIP?

Come sappiamo, non ci sono solo le imprese in zona artigianale, ma anche tutte le altre attività commerciali, direzionali e agricole sparse per Ponte San Nicolò.

Anche in questi casi, elemento principale è la conoscenza della realtà e quindi delle loro eccellenze, ma anche delle loro o nostre mancanze.

MARTINO SCHIAVON Vice sindaco - Assessore alla Pianificazione del territorio, Attività produttive, PatrimonioGrande aiuto in questo compito di conoscenza è lo sportello unico per le attività produttive, che consente all’amministrazione di essere informata di tutte le modifiche che avvengono nel nostro territorio, ma anche di creare una rete solidale fra le attività stesse, obiettivo che si perseguirà nei prossimi anni.

MARTINO SCHIAVON – Vice sindaco
Assessore alla Pianificazione del territorio,
Attività produttive e Patrimonio