Buona Scuola e “Teoria Gender” – relazione della serata

IMG_3180Si è tenuta lo scorso 21 settembre la serata pubblica organizzata dall’Associazione PSN Comunità Viva sul tema della cosiddetta teoria del gender”. La sala Giorgio Boscolo del Centro Civico Rigoni Stern non è riuscita a contenere tutti i presenti ed è stato necessario aprire le porte permettendo a diversi ospiti di seguire il dibattito accomodandosi nel corridoio d’ingresso. In apertura è stato spiegato che l’obiettivo dell’incontro era quello di capire se e come tale teoria fosse presente nella legge della Buona Scuola.

E’ stato detto che l’Associazione ha tra i suoi scopi quello di realizzare incontri pubblici su temi che possono interessare la comunità di Ponte San Nicolò o più in generale, come in questo caso, tutta l’Italia. Considerato l’argomento particolarmente rilevante si è pensato di invitare due relatori per accompagnare la riflessione: il Senatore della Repubblica Italiana Giampiero Dalla Zuanna ed il dirigente dell’Istituto Scolastico comprensivo di Ponte San Nicolò Dott. Franco Schiavon. Sono persone che dispongono delle competenze e delle conoscenze necessarie per fare le opportune riflessioni sul tema.

IMG_3182Gli amministratori di Ponte San Nicolò, nel loro saluto, hanno informato che in Comune sono arrivate alcune richieste di firmare il referendum contro la teoria gender, utilizzando però il modulo per il referendum contro la legge della Buona Scuola. Si è quindi precisato che i due argomenti sono separati in quanto vi sono due distinte raccolte di firme (perché distinti ne sono i promotori) per indire un referendum abrogativo dell’intera legge della Buona Scuola. Non vi è, al momento, alcuna raccolta di firme che riguarda la teoria del gender. Inoltre si è avvertita la necessità di prendere posizione contro le disuguaglianze e le prevaricazioni.

La serata è poi proseguita nella prima parte utilizzando come strumento visivo le slide assemblate dalla Senatrice Laura Puppato.  (Slide Buona Scuola – clicca qui per aprire il file)  E’ stato quindi comunicato che l’unico punto dove è presente la parola “genere” è nel comma 16 del DDL Buona Scuola, che recita:
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/07/15/15G00122/sg

Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parita’ tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis,   comma   1,   primo   periodo,   del   predetto decreto-legge n. 93 del 2013.”

1Scorrendo le slide è stato spiegato che esistono i “gender studies”, che sono un approccio affermatosi negli studi universitari negli Stati Uniti d’America negli anni ‘70 e ‘80. Si tratta di studi che sostengono che il sesso non sarebbe un’attribuzione naturale e biologica, ma una costruzione sociale.Si è puntualizzato poi che esistono i “gender studies”, che sono un approccio affermatosi negli studi universitari negli Stati Uniti d’America negli anni ‘70 e ‘80. Si tratta di studi che sostengono che il sesso non sarebbe un’attribuzione naturale e biologica, ma una costruzione sociale. Si è altresì puntualizzato che nulla di tutto ciò è presente nella legge della Buona Scuola. Nella riflessione si è precisato che la legge sulla Buona Scuola rifiuta gli stereotipi in quanto non prevede che venga insegnato a giocare con le bambole, a travestire i bambini etc. Prevede viceversa il coinvolgimento dei genitori nella stesura del POF (piano offerta formativa), nella formazione dello studente e nel prevenire le discriminazioni.

IMG_3187Si è posta anche l’attenzione sul fatto che a scuola, oltre all’insegnamento delle materie scolastiche, è utile che venga prevista anche un’educazione sentimentale e insegnato il rispetto dell’altra persona e di sé stessi. Il tutto in una stretta collaborazione tra le famiglie e la scuola. Si è infine informato che vi sono indicazioni da parte di gruppi e partiti politici a non firmare il patto di corresponsabilità tra la scuola e la famiglia, avvertendo che il rischio di tali comportamenti è che venga meno l’aiuto che finora la scuola ha dato alle famiglie nell’affrontare questi argomenti (quali appunto l’insegnamento al rispetto dell’altra persona e di sé stessi). Si è quindi invitato i genitori a sottoscrivere tale patto perché si ritiene preferibile una scuola attiva piuttosto che lasciare che i ragazzi siano lasciati soli nell’affrontare queste tematiche.

IMG_3185Nel successivo intervento è stata espressa la sensazione che sull’argomento vi sia un’esagerazione dettata dalle diatribe politiche, visto che in Parlamento vi è la discussione sulla legge per le unioni civili. Ma se nella scuola degli anni ’70 non si è mai parlato delle polemiche generate dalla discussione sulla legge sull’aborto si è ipotizzato che sarà così anche questa volta. Si è viceversa posta l’attenzione sul fatto che la scuola deve affrontare i problemi generati da leggi precedenti a quella della Buona Scuola (anche quest’anno vi sarà il balletto delle supplenze ad ottobre per i ritardi nella formulazione delle graduatorie) e sul fatto che tutto il personale delle scuole è più impegnato nel gestire, ad esempio, le relazioni tra i bambini e tra gli adulti, nei casi di separazione dei genitori, oppure le forme di violenza che si sprigionano con l’uso dei telefonini ed in rete piuttosto che gli aspetti sulla teoria del gender. Si inoltre segnalato come il comma 16 della legge sulla Buona Scuola parli di pari opportunità, di non discriminazione e come su questi temi il Ministro della Pubblica Istruzione abbia ribadito alcuni concetti fondamentali e cioè che i genitori saranno sempre informati. Ma si è sottolineato come questi siano comportamenti abituali perché il patto di corresponsabilità, sottoscritto dai genitori, si fa da anni e su questi aspetti non è cambiato nulla. Ancora, si è posto l’accento sul fatto che il Ministro della Pubblica Istruzione abbia informato che il comma 16 non riguarda solo le differenze di genere ma riguardi anche altre forme di violenza, la discriminazione e gli stereotipi. E’ stato poi comunicato che il Ministro della Pubblica Istruzione nominerà una commissione di esperti che definirà le linee guida, e, solo successivamente le comunicherà alle scuole sottolineando come questo sia un approccio che si è sempre seguito nella scuola italiana e pertanto le singole scuole non si muoveranno fino a che non verranno indicate le linee guida.
IMG_3183Infine si è evidenziato come la legge della Buona Scuola imponga ai docenti di aggiornarsi. Poiché alla fine ciò che fa la differenza è ciò che succede in classe, si è rilevato come la capacità e la sensibilità educativa degli insegnanti siano aspetti fondamentali. Per questo si è segnalato il fatto che vi sono delle tematiche recenti (e basta leggere il giornale per capire quali sono le emergenze) che richiedono un approfondimento scientifico.

Con gli interventi del pubblico, ai quali i relatori hanno poi cercato di fornire un riscontro, ed il ringraziamento a tutti quanti sono intervenuti si è conclusa la serata.