Il valore delle parole


“Tutte le potenti armi di distruzione che l’uomo è stato capace di inventare, la più terribile — e la più codarda — è la PAROLA. I pugnali e le armi da fuoco lasciano tracce di sangue.
Le bombe distruggono edifici e strade. I veleni finiscono per essere individuati. Ma la parola distruttiva — questa riesce a risvegliare il male senza lasciare traccia. I bambini vengono condizionati per anni dai genitori, gli artisti sono impietosamente criticati, le donne sono sistematicamente massacrate dai commenti dei mariti, i fedeli sono tenuti lontani dalla religione da coloro che si giudicano capaci di interpretare la voce di Dio.
Cerca di vedere se stai usando male quest’arma. Cerca di vedere se la stanno usando su di te. E non permettere nessuna di queste due cose” .


Paulo Coelho

Dopo quello che è accaduto negli USA, con l’assalto al Campidoglio, dove si stava ratificando l’elezione del neo-Presidente Biden e che ha portato a inaudite violenze con 4 morti, non possiamo voltare la testa dall’altra parte. Chiunque svolga attività politica, magari anche di rilievo, e non solo, è ben conscio che tutto quello che dice o scrive è sempre più importante, ha un impatto rilevante sulle coscienze delle persone e sulle loro MANI, in particolar modo in questa era dei social. Si, le loro MANI.MANI che possono stringere altre MANI in segno di amicizia oppure afferrare bastoni o ancora peggio pistole, con ben altri intenti. Possiamo argomentare che abbiamo mille ragioni per rivendicare che le elezioni sono state fraudolente, contestando quindi il sistema elettorale, come nel caso americano, dei singoli stati. Dimentichiamo però che da molti mandati, negli USA, si susseguono presidenti di una o dell’altra parte politica con il sistema elettorale pressappoco analogo. Ricordiamo la sconfitta di Al Gore – democratico, di misura rispetto al repubblicano Bush? o semplicemente la prima vittoria del repubblicano Trump del 2016? Anche nei due casi citati vi sono state contestazioni…ma mai violenze come quella recente. Qual è la differenza? Il Presidente Trump sta contestando l’elezione, continua a ripetere che è fraudolenta e lo ho ha fatto in un modo sicuramente molto più deciso e marcato, con frasi spesso al vetriolo rispetto, ad esempio, ai due casi sopracitati. Non si è arreso all’evidenza dell’elezione di Biden che, a torto o a ragione, è stata certificata dagli stati, come nelle elezioni precedenti.

Il Presidente Trump sembra non capire che non tutti gli uditori sono uguali, non tutti reagiscono allo stesso modo alle sue PAROLE, non tutti hanno la stessa sensibilità. Difficile da capire? non crediamo, e per farlo è sufficiente pensare alle nostre famiglie o alle nostre Comunità a come spesso, nel nostro piccolo, le nostre PAROLE vengono poi interpretate scorrettamente rispetto ai nostri intendimenti. È la bellezza dell’essere umano: siamo esseri unici diversi uni dagli altri…Alcuni purtroppo hanno deciso di armare le proprie MANI con delle pistole e lo hanno fatto, sbagliando, sentendosi legittimati dalle PAROLE di Trump che, ben inteso, non ha mai scritto o detto di usare la violenza. La responsabilità di Trump e di chi gli ha fatto da megafono sta in questo: si è superato quel limite nell’uso delle PAROLE addossandosi una chiara e netta responsabilità morale per quanto accaduto. Le MANI dei violenti di Washington sono state armate da queste PAROLE.